L’obesità viene definita come “una condizione clinica caratterizzata da un eccessivo peso corporeo per accumulo di tessuto adiposo (grasso), in misura tale da influire negativamente sullo stato di salute”(OMS).

La persona obesa è sempre stata vista come colei che mangia tanto, a cui piace mangiare, che non si sa controllare e che non riesce a seguire la dieta e non si sa il perché.

L’obeso è oggetto di un pregiudizio sociale: in una società basata sull’estetica, i chili in eccesso portano a sottovalutare le sue capacità e le sue qualità.

Ma cosa provano le persone obese? Sono contente di essere così?

Nascosto, dietro ad una grossa pancia e a tanti chili in eccesso si cela uno stato di malessere psicologico, una difficoltà emotiva inespressa.

La persona mangia tanto (si iperalimenta) spinta da modalità compulsive, sulle quali non riesce ad avere controllo, e che non riesce poi a riequilibrare (non riesce a smaltire tutte le calorie consumate con una giusta attività fisica).

È presente difficoltà a mentalizzare sensazioni ed emozioni (alessitimia), per cui il cibo viene utilizzato per una compensazione emotiva, per mettere a tacere sentimenti sconosciuti o difficili da accettare;

L’obesità ed il sovrappeso non possono essere sconfitti se non si riconosce anche la dimensione psicologica del disturbo; non basta rivolgersi al nutrizionista, o al chirurgo, è necessario un trattamento multidimensionale, che porterà ad un miglioramento bio-psico-sociale.

 

La dieta o l’intervento chirurgico permettono di perdere i chili in più, il percorso psicologico invece, favorisce la riflessione suoi propri pensieri disfunzionali, il mantenimento di un adeguato livello motivazionale e l’apprendimento dell’autocontrollo (l’obeso sente l’impulso di mangiare e non riesce a dire NO, deve impararlo).

Proprio relativamente all’autocontrollo e alla gestione degli impulsi, utile può rilevarsi l’apprendimento di una tecnica di rilassamento quale il TRAINING AUTOGENO.

Il fondamento su cui si basa è il legame mente corpo: esercizi focalizzati su diverse aree corporee favoriscono una modifica corporea che produce benefici alla dimensione psichica (pensieri, percezioni ed emozioni).

I percorsi di training autogeni hanno l’obiettivo di far apprendere al soggetto i sei esercizi di base, così che la persona possa poi eseguirli quotidianamente ed in autonomia; l’esercizio quotidiano permette di elaborare risposte di distensione e tranquillizzazione più solide.

Tra i diversi benefici troviamo:

  • Riduzione dello stress;
  • Riduzione del dolore e dei sintomi di natura psicosomatica;
  • Promozione di uno stile di vita salutare, con sviluppo dell’autocontrollo;
  • Riduzione di ansia, fobia, depressione, disturbi del sonno, ossessioni e compulsioni, aggressività;
  • Miglioramento dell’autostima e della sicurezza in sé

 

Come diceva Gandhi

“il futuro dipende da ciò che facciamo nel presente”,

se vogliamo quindi un futuro più sereno (e magari con qualche chilo in meno) dobbiamo iniziare a volerci bene e a prenderci cura di noi stessi.